Dismorfofobia (Dismorfismo corporeo)
Si definisce Disturbo di Dismorfismo Corporeo (dismorfofobia) la preoccupazione per un difetto nell’aspetto fisico, che può essere totalmente immaginario (ad es., un naso malformato), oppure, se è presente una qualche reale anomalia fisica, la preoccupazione del soggetto risulta essere di gran lunga eccessiva.
Perché la preoccupazione venga considerata un disturbo mentale, deve causare un significativo disagio al paziente o essere associata a una limitazione della sua vita personale, sociale o lavorativa.
L’esordio del disturbo di dismorfismo corporeo è solitamente graduale. Una persona affetta può avvertire una crescente preoccupazione per una parte del corpo fino a quando si accorge che il suo funzionamento è compromesso da tale preoccupazione. A questo punto il soggetto può ricercare un aiuto medico o chirurgico per sottoporre il presunto problema. Il livello di preoccupazione riguardo al problema può andare e venire nel tempo, anche se il disturbo di dismorfismo corporeo ha generalmente un andamento cronico se non è trattato.
I soggetti con questo disturbo sperimentano dunque abitualmente un grave disagio per la loro ipotetica deformità, e descrivono spesso la loro preoccupazione come “intensamente dolorosa”, o addirittura “devastante”. Le loro preoccupazioni sono di solito difficili da controllare; in conseguenza di ciò, essi spesso passano molte ore al giorno a rimuginare attorno al loro “difetto fisico” e a come porvi rimedio (talvolta ricorrendo, ad esempio, alla chirurgia estetica), al punto che questi pensieri possono dominare la loro vita.
La parte corporea oggetto di preoccupazione può cambiare durante il periodo in cui il paziente è affetto dal disturbo. Sintomi comunemente associati sono idee o franchi deliri di riferimento (solitamente nei confronti delle persone che notano il supposto difetto corporeo), l’uso eccessivo dello specchio oppure il tentativo di evitare le superfici riflettenti e tentativi di nascondere la presunta deformità (con il trucco o l’abbigliamento).
Gli effetti sulla vita di una persona possono essere significativi; quasi tutti i soggetti affetti evitano i contatti sociali o lavorativi. Fino a un terzo degli individui resta costantemente a casa per il timore di essere ridicolizzato per le proprie presunte deformità e fino a un quinto dei pazienti affetti tenta il suicidio.
Il disturbo fu riconosciuto e definito dismorfofobia più di 100 anni fa. Fu descritto da Emil Kraepelin, che lo considerava una nevrosi compulsiva, e da Pierre Janet, che lo definì obsession de la honte du corp (ossessione per la vergogna del corpo).
Il disturbo di dismorfismo corporeo è una condizione scarsamente studiata, in parte perché i pazienti sono soliti consultare dermatologi, internisti o chirurghi plastici, più che gli psichiatri; il disturbo di dismorfismo corporeo o una variante subsindromica può essere relativamente comune. I dati disponibili indicano che la più comune età di esordio è tra i 15 e i 20 anni e che le donne sono in qualche modo più frequentemente affette rispetto agli uomini; solitamente. Il disturbo di dismorfismo corporeo comunemente coesiste con altri disturbi mentali.
Uno studio ha rilevato che oltre il 90% dei pazienti con disturbo di dismorfismo corporeo aveva manifestato un episodio depressivo maggiore durante il corso della vita; il 70% circa aveva presentato un disturbo d’ansia e il 30% circa un disturbo psicotico.
La causa del disturbo di dismorfismo corporeo è sconosciuta. La comune associazione con i disturbi depressivi, una frequenza superiore all’attesa di anamnesi familiare di disturbi dell’umore e di disturbo ossessivo-compulsivo indicano, almeno in alcuni casi, la possibile correlazione di questo con altri disturbi mentali. I pazienti con disturbo di dismorfismo corporeo possono riportarne significative conseguenze culturali e sociali, a causa dell’importanza di determinati concetti stereotipati di bellezza che vengono enfatizzati in alcune famiglie e su ampia scala nelle varie culture.
Nei modelli psicodinamici, il disturbo di dismorfismo corporeo viene visto come conseguenza di uno spostamento di un conflitto sessuale o emozionale su una parte corporea non correlata. Tale associazione si verifica attraverso i meccanismi di difesa della repressione, della dissociazione, della distorsione, della simbolizzazione e della proiezione.