Alcool e droghe
Droga è qualsiasi sostanza che, introdotta in un organismo vivente, può modificare una o più funzioni.
La droga è un veleno e l’effetto che la droga produce dipende dalla quantità assunta. Molto spesso la droga viene assunta per evitare una condizione fisica o mentale indesiderata. Qualsiasi droga interferisce negativamente sulla fisiologia naturale dell’organismo.
Fra i giovani, alcuni più di altri sentono la necessità di cambiare: non si piacciono, non si ritengono adeguati, temono di non essere idonei alle relazioni sociali nella famiglia, nel gruppo dei coetanei, nella scuola. Ad esempio l’ecstasy come anche le altre sostanze risponde bene a questa richiesta: solo un’ora e si assiste ad un cambiamento straordinario, che può raggiungere lo “sballo” accentuato dall’ingestione dei superalcolici.
Lo sballo è la metamorfosi estrema: potenza, armonia con se stessi e gli altri, sensualità, innamoramento.
La trasgressione è indotta dalle società conservatrici per poter permettere alle persone di sfogarsi e poi rientrare nelle regole.
Insomma droga può essere definita una sostanza che introdotta nell’organismo provoca un effetto piacevole. Tutto ciò che può creare dipendenza, può essere considerato una droga, pertanto anche l’alcool, quando diventa un’abitudine e quando la quantità di assunzione sono tali da trasformare chi ne abusa in un vero e proprio pericolo per sé e per gli altri.
Tra le popolazioni primitive e quelle a livello tribale le droghe sono sempre state usate durante i riti, ma ciò che fa la differenza con l’uso nelle società industrializzate è il fatto che, durante queste cerimonie rituali, c’è sempre un anziano che siassume il compito di “controllare” i giovani durante l’assunzione della droga facendo attenzione che “non si superino mai i limiti”.
Il problema dell’alcolismo, come quello della droga può essere curato tramite l’ausilio di numerose terapie psicologiche. Questi metodi aiutano le persone a trovare una motivazione a smettere di bere, ad identificare le circostanze che li spingono a bere, ad apprendere nuove metodologie per affrontare le situazioni a rischio e a sviluppare relazioni sociali.
I nostri giovani invece sono SOLI. Nessuno più grande di loro si preoccupa di osservare le reazioni e gli effetti sul loro corpo durante “il viaggio”, che a volte può diventare mortale.