Ansia
Che cos’è l’ansia? L’ansia è uno stato affettivo, una risposta fisiologica che scatta nel momento in cui l’individuo viene sollecitato da una situazione interna o esterna, di pericolo o di incertezza.
Per situazione esterna si intende una situazione reale percepita dall’individuo come ostile, per situazione interna si intende una situazione pericolosa immaginaria, o reale, un pensiero negativo.
Chi soffre d’ansia sperimenta sentimenti di tensione, inquietudine, preoccupazione.
La parola ansia deriva dal latino ‘anxia’ che significa agitazione e preoccupazione e dal verbo ‘angere’, stringere e soffocare; già l’etimologia della parola permette di cogliere questo particolare stato emotivo che, soprattutto nell’uomo contemporaneo, assalito da mille preoccupazioni, impegni, difficoltà, accompagna, delle volte in modo estremo, il quotidiano di ciascuno. I dati epidemiologici attuali, evidenziano un crescendo di questo disagio psicologico e, molti studi confermano, come il preoccupante e diffuso utilizzo di psicofarmaci sia collegato all’incapacità di gestire l’ansia.
L’ansia, ha quindi, due componenti; la componente fisiologica (accelerazione della frequenza del respiro, pressione sanguigna, polso, sudorazione alle mani ecc.), che varia da individuo a individuo e quella psicologica, legata alla percezione e all’interpretazione che una persona attribuisce ad un determinato evento o situazione legata alla routine quotidiana, ai rapporti e giudizio sociale ecc. e, anche in questo caso, l’attribuzione psicologica varia da persona a persona.
Dal punto di vista psicologico è proprio la valutazione psicologica che ogni persona fa dell’evento, che può essere realistica o distorta e far aumentare i livelli di attivazione normali, causando un diffuso senso di inquietudine che può diventare un malessere e portare ad un blocco delle normali attività nelle sfere sociali e interpersonali.
Dal punto di vista diagnostico si parla di attacchi di panico, ansia generalizzata, ansia sociale, fobie, ossessioni. Ma, spesso, il dire “ho ansia”, “soffro d’ansia”, è diventato un modo per velare quello che è il reale nucleo centrale di questo malessere, cioè la paura, perché ansia è avere paura.
Dal punto di vista clinico i disturbi d’ansia possono essere distinti secondo il disturbo d’ansia generalizzata (l’ansia da separazione, l’ansia da prestazione, l’ansia di evitamento, l’ansia situazionale) e i disturbi d’ansia a sé stanti (come il disturbo di panico, le fobie, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress).