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Ipnosi Dinamica - Ipnosi Regressiva - CNV-SNL-PNL

Implicazioni pedagogiche della persuasione

ANTONIO REGA

Se consideriamo preoccupanti le conseguenze della persuasione sugli adulti, a maggior ragione ce ne dovremmo preoccupare per quanto riguarda gli effetti prodotti nell’età infantile.
Il maggior pericolo, agli occhi degli psicologi e dei sociologi, sembra derivare dall’esposizione dei bambini all’effetto persuasivo della pubblicità. Già alla fine degli ’50, gli studiosi (I persuasori occulti), sostenevano che l’azione continua dei mass media esercitava una sorta di investimento, abituando i bambini al condizionamento pubblicitario, in modo da “allevare” dei docili consumatori del domani.
In effetti i vantaggi fondamentali dei media applicati ai processi educativi sono molteplici: possono contare su una vasta dimensione potenziale della loro audience, sono caratterizzati da un’estrema velocità di penetrazione del messaggio, dispongono di una ricchezza dell’apparato illustrativo audiovisivo. In definitiva costituiscono delle nuove esperienze di apprendimento, che fungono da “prolungamento” del sistema scolastico, e che, se ben condotti, possono dar luogo ad importanti evoluzioni educative e formative, oltre che, semplicemente, informative.
Inoltre, c’è anche da considerare una forte funzione socializzante dei media: attraverso TV e cinema, infatti, il bambino può anticipare situazioni sociali che non ha ancora vissuto in prima persona, e osservare dei modelli di comportamento che si propongono come adeguati.
C’è da dire, poi, che secondo una posizione diffusa sia fra gli studiosi che nell’opinione pubblica, negli ultimi decenni, si sarebbe verificata una progressiva perdita di potere delle due principali “agenzie” responsabili della socializzazione, la famiglia e la religione, a vantaggio di due nuovi soggetti: la scuola, prima, e i mass media, poi. Questo cambiamento sembra rappresentare una evoluzione sia culturale che sociale, in quanto responsabile di un progressivo distaccarsi dai dogmatismi e dai sistemi statici di credenze, valori, e modelli di comportamento.
Purtroppo però, alla realtà dei fatti, questo uso coscienzioso dei mezzi di comunicazione di massa nei confronti dei fanciulli continua a non attuarsi. Tutte le qualità dei media vengono stravolte in maniera da diventare degli ottimi supporti atti alla persuasione. Quindi, in conseguenza di quanto premesso, non resta che osservare un deleterio bombardamento dei media (grazie anche alla complicità della mancanza di efficaci alternative di socializzazione e di dialogo, per cui si arriva alla TV baby-sitter) nei confronti dei bambini.
Questa, incentrata su una rappresentazione stereotipica della realtà, produce degli effetti a lungo termine per i quali i ragazzi, una volta usciti dalle mura domestiche, rimangono immersi in una dimensione fittizia, e non reale, nel senso che il linguaggio dei media, e della pubblicità in particolare, viene adottato nelle conversazioni dei gruppi giovanili, convergendo a definire una sorta di cultura specifica dei preadolescenti.

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