L’alcool
Oltre alla droga anche l’uso di alcool sta crescendo vertiginosamente. L’adolescente che abusa di alcool e droghe illecite costituisce un problema difficile per se stesso, la famiglia e la società. Il consumo di alcool rappresenta di regola per gli adolescenti una sorta di rito di iniziazione, di formazione della propria identità, un mettere alla prova se stesso e i propri limiti, un modo per farsi accettare dal gruppo, un mezzo per trasgredire le norme sociali affermando la propria individualità separata da quella dei genitori. Il forte consumo di alcool diviene allora fuga dalla realtà e dalle responsabilità, mezzo per dimenticare gli insuccessi, espressione della propria scarsa autostima e del vuoto esistenziale che si percepisce dentro e fuori di sé. L’alcolismo è stato considerato un disturbo che comporta dipendenza. I meccanismi biologici alla base dell’alcolismo sono incerti, tuttavia, fattori di rischio includono l’ambiente sociale, lo stress, la salute mentale, la predisposizione genetica, l’età, l’etnia e il sesso. L’abuso a lungo termine di alcool produce cambiamenti fisiologici nel cervello come la tolleranza e la dipendenza fisica. L’alcool all’inizio produce una piacevole sensazione di tranquillità e disinibizione. Quando si supera un certo limite generalmente compare la cefalea. Alcuni saltano la fase iniziale di sensazione piacevole per provare, dopo un violento rossore iniziale, accelerazione cardiaca, forte sudorazione, sensazioni spiacevoli a livello addominale e cefalico.La famiglia deve intervenire lasciando ampio spazio al dialogo, coinvolgendo il giovane in attività che prevedano una progettualità. Se è necessario bisogna rivolgersi a uno psicologo – psicoterapeuta che proporrà interventi che coinvolgano non solo la famiglia, ma anche l’ambiente di lavoro o la scuola .